Milanesi (Psi): “Mozione sulla vendita di Villa Caruso, il consiglio comunale ha detto no”

LASTRA A SIGNA – Una mozione per la valorizzazione di Villa Caruso Bellosguardo finalizzata alla vendita. E’ quella presentata nel consiglio comunale di ieri, martedì 19 marzo, dal capo gruppo del Psi, Pietro Milanesi, e sulla quale “a conclusione di una lunga discussione – ha detto Milanesi – il Pd ha ribadito la volontà di valorizzare […]

LASTRA A SIGNA – Una mozione per la valorizzazione di Villa Caruso Bellosguardo finalizzata alla vendita. E’ quella presentata nel consiglio comunale di ieri, martedì 19 marzo, dal capo gruppo del Psi, Pietro Milanesi, e sulla quale “a conclusione di una lunga discussione – ha detto Milanesi – il Pd ha ribadito la volontà di valorizzare e tutelare Villa Caruso Bellosguardo come bene pubblico e di continuare a investirci. La mozione ha avuto i voti favorevoli di Partito Socialista e Movimento 5 Stelle, quelli contrari di Pd e Gruppo misto mentre Forza Italia e Lista Civica Montemurro si sono astenuti e pertanto è stata respinta”.

Entrando nel merito del documento, la ricostruzione del capo gruppo del Psi parte da lontano, per la precisione dal 13 marzo 1995 quando il consiglio comunale, su proposta dell’allora sindaco Carlo Moscardini, approvò la delibera numero 33 che, in merito a Villa Bellosguardo, affermava: “L’attuale proprietà ha dimostrato, in via informale, la piena disponibilità a trattare prioritariamente una eventuale vendita dello stesso complesso architettonico e ambientale con l’amministrazione comunale dichiarandosi disponibile altresì a mettere a disposizione per un periodo temporale il medesimo complesso per una valutazione globale e complessiva sulle eventuali ipotesi progettuali della stessa amministrazione comunale”. E ancora: “Come per la sua collocazione e ambientazione, la sua ricchezza strutturale, la dimora si presti naturalmente e possa divenire, se pur necessari, adeguati interventi di ristrutturazione, sede per una scuola di musica da gestire per tramite la costituzione anche di una Accademia o Fondazione da intitolarsi a Enrico Caruso”. “Questa proposta – spiega Milanesi – fu approvata con 17 voti favorevoli, (Pds, Rifondazione Comunista e Partito Popolare), nessuno astenuto, contrari i quattro consiglieri socialisti. Il consiglio comunale dette quindi mandato al sindaco per verificare l’ipotesi di acquisizione di Villa Bellosguardo e per studiare la fattibilità della istituzione di una fondazione culturale da intitolarsi a Enrico Caruso”.

Il passo successivo è quello relativo al 5 dicembre 1995, quando la giunta comunale, presieduta dal Sindaco Moscardini, approvò la delibera numero 664 avente come oggetto: “Acquisto immobile Villa Bellosguardo”. “Queste – aggiunge Milanesi – sono le motivazioni e le reali spese per l’acquisto di Villa Bellosguardo, 3.750.000.000 di lire, con un mutuo che ci trasciniamo dietro dal 1996 che incide sul bilancio attuale per 47.000 euro semestrali per complessi 94.000 euro annui, mutuo che scadrà nel 2035. Come da delibera, oltre al mutuo vanno aggiunti alle spese 600.000.000 milioni di lire per l’Iiva, in totale 4 miliardi e 350.000.000 milioni di lire. Risorse sottratte a suo tempo a investimenti e interventi di manutenzioni straordinarie, come probabilmente, scuole, strade e altro. Nel 2010 sono iniziati i lavori, terminati nel 2012, di manutenzione straordinaria del corridoio e della storica residenza di Enrico Caruso per poter aprire il Museo a lui dedicato per un importo di 1.869.000 euro, parte da contributi europei e circa 600.000 euro da bilancio comunale. Per finire i lavori furono attivati anche diversi cottimi, non stimabili economicamente. Da allora ad oggi si può affermare che Villa Caruso Bellosguardo è costata complessivamente al Comune più di 5 milioni di euro”.

Passando infine ai giorni nostri, l’attenzione di Milanesi è andata al bando di gara avente come oggetto “Valorizzazione del complesso Villa Caruso Bellosguardo” pubblicato in data 27 aprile 2018 e scaduto il 5 ottobre 2018 per il quale, “come si legge sulla delibera di giunta del 19 ottobre 2018, la procedura è andata deserta, non essendo stato presentato nessun plico al protocollo del Comune”.

“In base a tutte le considerazioni fatte, – conclude Milanesi – comprese quelle relative alle gestione della villa-museo e ritenendo che sia illusorio pensare che togliendo il vincolo ad alcune aree, Villa Caruso Bellosguardo possa essere più appetibile per i capitali privati, abbiamo presentato la mozione. Ma l’amministrazione comunale ha confermato che gli investimenti proseguiranno e la decisione di riproporre il bando i primi mesi del 2019, rinviando a nostro parere una presa d’atto di quanto sia dannoso per il bilancio comunale il mantenimento della proprietà pubblica di Villa Caruso Bellosguardo”.