Pistonina (Cisl): “Il nostro nemico non sono i termovalorizzatori ma le discariche e i rifiuti portati altrove”

FIRENZE – “Il nostro nemico non sono i termovalorizzatori ma le discariche e l’emergenza che costringe a portare lontano i rifiuti con costi sempre maggiori per le famiglie. E questo è inaccettabile”. Lo ha detto il segretario generale della Cisl Firenze-Prato, Roberto Pistonina, a margine del convegno che la Cisl e l’associazione Economia & Lavoro […]

FIRENZE – “Il nostro nemico non sono i termovalorizzatori ma le discariche e l’emergenza che costringe a portare lontano i rifiuti con costi sempre maggiori per le famiglie. E questo è inaccettabile”. Lo ha detto il segretario generale della Cisl Firenze-Prato, Roberto Pistonina, a margine del convegno che la Cisl e l’associazione Economia & Lavoro hanno dedicato, stamani a Firenze, al tema dell’economia circolare, in relazione alle nuove linee guida europee sui rifiuti.
“L’economia circolare – ha aggiunto Pistonina – non deve essere una moda passeggera, ma un obiettivo che richiede un cambiamento profondo nel modo di produrre e consumare, con il coinvolgimento di tutti. Ma ‘economia circolare’ non è una parola magica che cancella il problema dei rifiuti. Bisogna differenziare di più e soprattutto riciclare di più, perché è questa la vera scommessa; e poi bisogna affrontare i problemi per quello che sono, assicurando lo smaltimento corretto dei rifiuti ed evitando di far pagare ai cittadini i costi di mancate scelte o di scelte sbagliate. Nel Nord Italia c’è più raccolta differenziata, più riciclaggio e più impianti di trattamento, fra cui i termovalorizzatori. Anche in Toscana ci vorrebbero meno discussioni fra tifoserie e si dovrebbero copiare le cose che in altri territori funzionano. Speriamo che il nuovo piano regionale dei rifiuti vada in questa direzione”.

Delle nuove direttive comunitarie ha parlato nel suo intervento l’Europarlamentare Simona Bonafè: “Essere oggi a Firenze, due giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale delle quattro direttive sull’economia circolare – ha affermato – mi permette di dire, anche con un po’ di orgoglio, che finalmente si è avviato un processo che porterà benefici in termini ambientali ed economici a cittadini e imprenditori. A partire dai 600 miliardi di risparmi annui per le aziende, ai 140mila posti di lavoro in più, ai 617 milioni di tonnellate di Co2 in meno entro il 2035, alle bollette sui rifiuti più leggere”.

“E’ indubbiamente una buona notizia – ha proseguito Bonafè – anche l’introduzione nello Statuto regionale toscano dei principi generali sullo sviluppo sostenibile per l’attuazione dell’economia circolare quale modello economico idoneo a rigenerarsi da solo, a dimostrazione di come questa regione sia un esempio virtuoso. Nelle scorse settimane ho visitato il distretto tessile di Prato, quello della carta di Lucca e quello orafo di Arezzo: realtà imprenditoriali che hanno saputo precorrere i tempi valorizzando il rifiuto come una risorsa e come generatore di altre materie prime. Adesso che l’Europa ha fatto la propria parte, tocca a chi ancora guarda a vecchie pratiche di riciclo adeguarsi ai nuovi criteri previsti, a partire dall’innalzamento dei target di riciclaggio dei rifiuti urbani e da imballaggio, all’inserimento di un limite di conferimento massimo in discarica pari al 10 per cento, all’estensione degli obblighi di raccolta separata ai rifiuti organici, tessili e domestici pericolosi. Misure che permetteranno di ridurre l’utilizzo delle materie prime che, ricordiamolo, non sono infinite”.

“Anche in tal senso – ha concluso Bonafè – l’economia circolare è un’opportunità per il nostro Paese, povero di materie prime che se recuperate dai rifiuti possono creare addirittura un nuovo ciclo produttivo virtuoso”.

“Parlare di economia circolare significa parlare di un modello anche culturale – ha sottolineato nel suo intervento l’assessore all’ambiente del Comune di Firenze Alessia Bettini – entrare nella logica secondo la quale dobbiamo concepire la produzione e l’organizzazione in maniera completamente diversa. Questo non riguarda solo le imprese ma anche i cittadini: è sempre più necessario passare dal concetto di proprietà di un bene a quello di utilizzo di un servizio. É un cambiamento importante che riguarda tutti noi e per questo dobbiamo investire molto sull’educazione dei bambini. In gioco c’è la salvaguardia delle risorse del nostro pianeta che non sono illimitate. Dobbiamo avere capacità di avere orizzonti lunghi che sappiano coniugare tante persone con modelli di consumo completamente diversi da quelli fino ad oggi concepiti: la tecnologia ce lo consente”.

“L’economia circolare – ha detto nell’intervento conclusivo Angelo Colombini, della segreteria nazionale Cisl – è un’opportunità ed a questo dobbiamo educare cittadini, lavoratori e imprese. Un’economia che abbia la possibilità di riutilizzare rifiuti e scarti è un’opportunità per abbattere le emissioni di CO2 e tenere conto sempre di più delle questioni ambientali; ma è un’opportunità anche perché creerà in Europa e in Italia anche nuovi posti di lavoro. Per questo spero che il nuovo governo stanzi molte risorse per finanziare questa opportunità, che può offrire tanto ai lavoratori e ai cittadini italiani”.