Regolamento dehors, Soldi (Per Sesto): “Risposta soddisfacente”

SESTO FIORENTINO – Soddisfatto per il nuovo regolamento dei dehors prodotto dall’amministrazione comunale il presidente dell’associazione Per Sesto Maurizio Soldi, giudicato come “una risposta pienamente soddisfacente per le imprese del commercio, per i cittadini e per la rivitalizzazione del centro della città”. Il “regolamento – dice Soldi – renderà molto più semplice e meno complicato […]

SESTO FIORENTINO – Soddisfatto per il nuovo regolamento dei dehors prodotto dall’amministrazione comunale il presidente dell’associazione Per Sesto Maurizio Soldi, giudicato come “una risposta pienamente soddisfacente per le imprese del commercio, per i cittadini e per la rivitalizzazione del centro della città”.

Il “regolamento – dice Soldi – renderà molto più semplice e meno complicato poter realizzare tali luoghi di incontro, di socializzazione e di presidio del territorio”.

“Il regolamento dei dehors – prosegue Soldi – darà nuovo slancio e nuove prospettive di crescita economica alle imprese, risposte ai bisogni dei cittadini e, in un momento di così difficile crisi economica, aiuterà chi vorrà ulteriormente investire sul territorio, muovendo economie locali e di tutto ciò non possiamo che essere soddisfatti”.
Per Soldi questo nuovo regolamento “dimostra ancora una volta che il lavoro dei tavoli istituzionali, in questo caso con le categorie economiche, è il metodo migliore per ascoltare, per poi fare sintesi. La semplificazione delle regole prevista renderà più facile la presentazione delle domande e dei progetti, di conseguenza costi minori e tempi più rapidi di autorizzazione, semplificazione che apprezziamo, condividiamo e sosteniamo completamente”. Il regolamento andrà in discussione nel prossimo consiglio comunale e Per Sesto sottolinea che la proposta “sarà sostenuta in Consiglio Comunale attraverso i nostri consiglieri”. “Riteniamo – conclude Soldi –  che questa sia una significativa risposta a coloro che sostengono la necessità di presidiare il territorio attraverso strumenti di esclusione e non di partecipazione”.