Sessanta giorni di tempo per trovare una risposta all’esplosione: il deposito Eni di Calenzano fino ad allora resterà chiuso

CALENZANO – Sessanta giorni di tempo: sono quelli assegnati dalla Procura di Prato ai consulenti incaricati di consegnare una relazione sul deposito Eni di Calenzano. Questo l’esito del sopralluogo di lunedì mattina a una settimana esatta dall’esplosione che ha spezzato sei vite e procurato danni, stando ai dati della Cna, a oltre un centinaio di […]

CALENZANO – Sessanta giorni di tempo: sono quelli assegnati dalla Procura di Prato ai consulenti incaricati di consegnare una relazione sul deposito Eni di Calenzano. Questo l’esito del sopralluogo di lunedì mattina a una settimana esatta dall’esplosione che ha spezzato sei vite e procurato danni, stando ai dati della Cna, a oltre un centinaio di aziende con sede fino a una distanza massima di più di un chilometro. Di conseguenza l’impianto resta sotto sequestro così come rimangono interrotte tutte le attività di approvvigionamento, stoccaggio e distribuzione di carburanti e altri prodotti petroliferi. E’ stata la stessa procura di Prato a organizzare il lavoro dei consulenti, suddividendolo in due collegi distinti l’uno dall’altro: il primo è formato dagli specialisti di esplosivi (due professionisti), l’altro è composto da tecnici esperti di impianti industriale e di sicurezza sul lavoro (quattro periti). Secondo quanto emerge, infatti, la Procura sta lavorando per individuare condotte attive o passive nel deposito, tali che abbiano eventualmente contribuito a cagionare il danno: sono tre le corsie di carico, la 5, la 6 e la 7, una vicina all’altra, quelle su cui si sta concentrando, secondo quanto appreso, l’interesse per accertare le manutenzioni in corso la mattina dell’esplosione.