Sesto Fiorentino: in Consiglio, la mozione sull’aborto divide il Pd

SESTO FIORENTINO – Consiglio comunale insolitamente animato nella seduta di ieri pomeriggio, 16 ottobre, quando, su un ordine del giorno apparentemente innocuo, si è acceso il dibattito con tanto di piccolo terremoto in maggioranza. Il punto in questione? Né urbanistica né bilancio, ma una mozione, presentata dal capogruppo Pd Marco Surace, “per una piena e […]

SESTO FIORENTINO – Consiglio comunale insolitamente animato nella seduta di ieri pomeriggio, 16 ottobre, quando, su un ordine del giorno apparentemente innocuo, si è acceso il dibattito con tanto di piccolo terremoto in maggioranza. Il punto in questione? Né urbanistica né bilancio, ma una mozione, presentata dal capogruppo Pd Marco Surace, “per una piena e corretta applicazione della legge 194/78” sull’interruzione volontaria di gravidanza. Riprendendo i dati presentati dal ministero sull’elevata presenza di obiettori di coscienza (62% in Toscana), si chiedeva alla Regione di garantire la mobilità del personale per assicurare la possibilità dell’intervento nelle strutture pubbliche. Dalle stesse file del Pd si è levata però la voce contraria di Sara Bosi, della corrente minoritaria, che già altre volte aveva creato scompiglio nel suo gruppo. “L’odg mi pare riduttivo – ha detto – le difficoltà di attuazione della legge non consistono tanto o solo nell’obiezione di coscienza” . Il Pd chiede “dieci  minuti per riflettere” sulla questione. Ritirare o no il documento? Quando si torna in consiglio, la mozione viene riconfermata. Ma un altro Pd, Andrea Guarducci, dichiara voto contrario. “Comune dopo Comune – dice Guarducci – viene passato un documento apparentemente innocuo ma il cui scopo nascosto è delegittimare l’obiezione di coscienza”. Il dibattito acceso continua, svariati gli interventi dei consiglieri pro o contro, l’apice viene raggiunto con il discorso di Manola Aiazzi (Pdl) che nonostante fosse stata assente per tutto il dibattito interviene parlando dei valori non negoziabili dei cattolici, e guadagna una risposta piccata da parte di Surace. Lo scontro tra i due continua fuori verbale con grida dai banconi di maggioranza e opposizione. Nonostante tutto il nervosismo la mozione passa a larga maggioranza; la defezione nel Pd consiste soltanto nei due voti contrari di Bosi e Guarducci.