Sul ponte non sventola bandiera bianca: le richieste del comitato

SIGNA – Da “Bandiera bianca” di Franco Battiato a “The neverending story” (“La storia infinita”) dall’omonimo film. In questo continuo “rimando” fra brani musicali e viabilità nelle Signe, iniziato con la manifestazione di protesta dello scorso 24 gennaio organizzata sul ponte sull’Arno, si inserisce il nuovo capitolo di questa lunga storia. Recente nella formazione del […]

SIGNA – Da “Bandiera bianca” di Franco Battiato a “The neverending story” (“La storia infinita”) dall’omonimo film. In questo continuo “rimando” fra brani musicali e viabilità nelle Signe, iniziato con la manifestazione di protesta dello scorso 24 gennaio organizzata sul ponte sull’Arno, si inserisce il nuovo capitolo di questa lunga storia. Recente nella formazione del comitato “Nuovo ponte per la Piana”, che è nato più o meno un anno fa, sicuramente meno per quanto riguarda la viabilità a Signa e Lastra a Signa di cui si parla, in base anche alla ricostruzione fatta dal primo cittadino signese, Alberto Cristianini, dal 1962. Una vicenda che adesso potrebbe “svoltare”, dopo l’accordo ratificato fra i due Comuni e la Regione nell’ultima Conferenza dei servizi sull’aeroporto di Firenze (e in attesa di quella di domani, mercoledì 6 febbraio) in relazione anche alla realizzazione del laghetto come opera di mitigazione fra Signa e San Mauro. Ma che non tranquillizza per niente i componenti del comitato. Ieri ne abbiamo incontrato una delegazione che ci ha illustrato quali saranno le prossime iniziative ma che ha voluto puntare il dito contro “coloro che, dopo aver magnificato il ponte del Giglio, poi lo hanno demolito. Verbalmente ma lo hanno demolito”. Comitato che in questi giorni ha scritto sia al presidente della Regione, Enrico Rossi, che all’assessore regionale alle infrastrutture, Vincenzo Ceccarelli, ma anche alle due amministrazioni comunali per “richiedere una verifica della stabilità dell’unico ponte che in questo momento attraversa l’Arno fra Signa e Lastra a Signa”. Quella che è emersa dall’incontro, insomma, è una “forte preoccupazione”, nonostante le parole rassicuranti dei due sindaci a seguito della Conferenza dei servizi della passata settimana. “C’è una delibera di giunta del maggio 2015 – spiegano – in cui si parlava già di compensazione idraulica da realizzare nella zona che poi è stata individuata per il laghetto; e far passare quanto successo negli ultimi giorni come qualcosa che porta il ponte, è sbagliato”. Resta il fatto che il comitato non si arrende e presto consegnerà all’amministrazione comunale la raccolta firme per l’attuazione di un Ztl, nella zona del ponte sull’Arno, “due volte la settimana”, questo è quello che è chiedono. Insieme a ciò, è già pronta “la richiesta, da rivolgere ad Arpat, per l’installazione di due nuove centraline, una in via Roma e l’altra in via Livornese” e quella di “realizzare uno studio che metta alla luce un eventuale legame fra l’inquinamento esistente e la salute dei cittadini”. Per fare in modo che quello chiesto da tutti non sia un ponte dei sospiri ma un ponte in carne e ossa. Pardon, in cemento e calcestruzzo.