“Un fiore della Città del Fiore”: a vent’anni dalla morte un libro racconta Fioretta Mazzei

SESTO FIORENTINO – “Un fiore della Città del Fiore”: questo il titolo del libro, edito dalla Lef, con introduzione di don Silvano Nistri, che sarà presentato sabato 23 marzo alle 16 nel Salone parrocchiale della Pieve di San Martino a Sesto. Il libro, infatti, realizzato a cura dell’associazione “Fioretta Mazzei”, ripercorre ricordi e testimonianze, a […]

SESTO FIORENTINO – “Un fiore della Città del Fiore”: questo il titolo del libro, edito dalla Lef, con introduzione di don Silvano Nistri, che sarà presentato sabato 23 marzo alle 16 nel Salone parrocchiale della Pieve di San Martino a Sesto. Il libro, infatti, realizzato a cura dell’associazione “Fioretta Mazzei”, ripercorre ricordi e testimonianze, a vent’anni dalla morte (e nell’occasione verrà proiettato anche un video), di colei che più di ogni altra ha condiviso l’esperienza cristiana, sociale e politica di Giorgio La Pira.

Fioretta Mazzei, infatti, sente parlare di La Pira quando frequenta ancora il liceo e si unisce a quel gruppo di giovani affascinati dalla sua parola e dalla sua testimonianza. Intorno ai 20 anni ha già compiuto le sue scelte, di vita e religiose. Proviene da una antica e benestante famiglia fiorentina ma rinuncia a una vita senza problemi economici scegliendo di restare povera con i poveri. Anche lei, come La Pira, sceglie di rimanere con il suo abito laico per lavorare con più efficacia nel mondo “lontano da Dio”.

Nel 1943, La Pira è costretto a lasciare Firenze perché ricercato dalla polizia nazi-fascista e si rifugia nella campagna senese, ospite proprio della famiglia Mazzei. E’ durante questa permanenza, durata tre mesi, che si consolida la conoscenza e l’amicizia fra i due. Dopo la Liberazione e dopo la sua elezione all’Assemblea Costituente, La Pira, da Roma, tiene informata Fioretta, attraverso una fitta corrispondenza sulla formazione della Carta Costituzionale, facendone una testimone privilegiata di quei tempi. E’ certamente in questo periodo che nasce in Fioretta l’interesse per la politica. Interesse che si concretizza nel 1951, quando La Pira, candidato sindaco di Firenze, la convince a presentarsi alle elezioni per il consiglio comunale.

Viene eletta e diventa al tempo stesso una stretta e ascoltata collaboratrice del sindaco. Si occuperà di tutte quelle iniziative promosse da La Pira che non trovavano riferimento nelle limitate competenze degli uffici comunali risalenti ad anni lontani e decisamente superate. Fioretta Mazzei resterà nell’amministrazione comunale per oltre 40 anni, diventando la decana del consiglio comunale e mettendo al servizio della città la sua grande fantasia e la capacità di trasformarla in cose concrete. Nel corso delle varie amministrazioni di cui ha fatto parte, è stata assessore alla pubblica istruzione, alla cultura e gioventù e infine alla sicurezza sociale.

Gli importanti incarichi ricoperti, tuttavia, non le hanno mai impedito di occuparsi quotidianamente dei suoi amici più poveri, dei ragazzi di San Frediano dove iniziò il suo apostolato e, in particolare, delle ragazze ospitate nella sua casa per le quali fu più di una madre facendosi carico del loro avvenire di vita e di fede. In questo suo impegno, come in quello per San Procolo (la Messa della Carità promossa da La Pira nel 1934) Fioretta ebbe il sostegno di un gruppo di amici fra i quali Ghita Vogel, Marigù Peller e don Danilo Cubattoli.

Dopo la morte di La Pira (1977), Fioretta Mazzei, coadiuvata da Pino Arpioni e Antinesca Tilli, si è fatta carico di non disperdere il prezioso patrimonio religioso, culturale, sociale e politico costruito dal professore durante tutta la sua vita. A questo scopo, ha promosso la costituzione della “Fondazione Giorgio La Pira” che ha presieduto fino alla sua morte, nel 1998.

P.F.N.