Urla, offese, minacce di morte: perseguita da anni due vicini di casa, arrestata dai Carabinieri

FIRENZE – Nella serata di mercoledì, 22 febbraio, i Carabinieri della Stazione di Firenze Peretola hanno arrestato una 57enne fiorentina, già nota alle forze dell’ordine, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip di Firenze su richiesta della locale Procura della Repubblica. Il provvedimento scaturisce infatti dalla gravità indiziaria documentata dalle […]

FIRENZE – Nella serata di mercoledì, 22 febbraio, i Carabinieri della Stazione di Firenze Peretola hanno arrestato una 57enne fiorentina, già nota alle forze dell’ordine, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip di Firenze su richiesta della locale Procura della Repubblica. Il provvedimento scaturisce infatti dalla gravità indiziaria documentata dalle indagini dei Carabinieri, avviate in seguito alle querele formalizzate da due vicini di casa dell’indagata (di cui uno parzialmente invalido) ridotti, in condizioni intollerabili, a vivere nella perdurante paura della donna e delle sue quotidiane e annose sfuriate.

L’indagata, nonostante già condannata con sentenza irrevocabile per il medesimo reato oggi contestatole, a causa della sua dipendenza da alcol e stupefacenti, avrebbe perseverato nel perpetrare ulteriori condotte persecutorie a danno dei propri condomini di una palazzina nella zona de Le Piagge. Secondo quanto emerso dalle indagini dei militari di Peretola, abitualmente sotto l’effetto di alcol o stupefacenti, la donna avrebbe, dal 2017 a oggi, reiteratamente minacciato di morte i suoi due vicini, suonato ripetutamente ai loro citofoni e sferrato calci alle porte di ingresso delle loro abitazioni, ingenerando in essi un grave stato di ansia e perdurante paura, tanto da indurli più volte a richiedere l’intervento dei Carabinieri al 112 per tutelare la propria incolumità.

Gravi le condotte persecutorie contestate alla donna: ingiurie, minacce di morte (proferite anche davanti ai Carabinieri più volte intervenuti per placare gli animi), urla forsennate, intimazioni a non denunciare le proprie sfuriate sarebbe solo una parte delle azioni della donna che, in una circostanza, avrebbe perfino affrontato improvvisamente e di persona uno dei perseguitati, afferrandolo improvvisamente da dietro il collo, tirandogli dietro un bastone, costringendolo a fuggire dal pianerottolo condominiale terrorizzato e a rifugiarsi nella propria abitazione.

Il movente degli atti persecutori verosimilmente compiuti dalla donna sarebbe da individuarsi nelle lamentele dei vicini per le sue abitudini di vita insolite e per le sue sfuriate anche in piena notte: sarebbe stato l’intervento di una pattuglia ad accendere per sempre in particolare il rancore della donna nei confronti dei due vicini. Questi, pur avendo negli anni cercato di evitarla, secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbero stati costretti a subirne la convivenza, nel costante terrore di ricevere del male dalla donna. Eventualità in una circostanza sfiorata, in particolare quando, sapendo che uno dei due vicini era stato convocato come teste in un procedimento penale in cui la donna era imputata per maltrattamenti contro la madre convivente, quest’ultima avrebbe aperto la porta mentre l’uomo stava uscendo di casa e dirigendosi verso di lui in modo visibilmente alterato gli avrebbe intimato di deporre in maniera a lei favorevole in udienza, prospettandogli gravi ritorsioni fisiche.

Le dichiarazioni depositate dai due vicini nelle querele proposte avrebbero trovato riscontro nelle prove da essi allegate: sono centinaia i video e le registrazioni analizzati e ascoltati dai Carabinieri, materialmente eseguiti dalle due vittime con i propri Smartphone per documentare nel tempo le persecuzioni contestate all’indagata. L’indagata è stato condotta nel carcere di Sollicciano. Il procedimento penale nei suoi confronti è tuttora pendente in fase di indagini e l’effettiva responsabilità sarà vagliata nel corso del successivo processo.