Coldiretti, con la crisi si “taglia” anche il pane

FIRENZE – Si risparmia su tutto, anche sul pane. La conferma arriva da un sondaggio effettuato dalla Coldiretti Toscana per comprendere il comportamento di spesa delle famiglie toscane. E in questo periodo di crisi la borsa della spesa delle famiglie toscane è stata rivisitata, più contenuta anche cercando di eliminare gli sprechi e per questo […]

FIRENZE – Si risparmia su tutto, anche sul pane. La conferma arriva da un sondaggio effettuato dalla Coldiretti Toscana per comprendere il comportamento di spesa delle famiglie toscane. E in questo periodo di crisi la borsa della spesa delle famiglie toscane è stata rivisitata, più contenuta anche cercando di eliminare gli sprechi e per questo si parte proprio dal pane. La spesa per il pane è di circa 77,75 euro ogni trenta gioni nel 2012, il 16% della spesa mensile per alimenti e bevande, e ora si spende circa 1,46 euro in meno rispetto al 2010.
Il pane, spiega Coldiretti nella sua analisi, non manca mai in tavola ma più di quattro italiani su dieci (42%) mangiano quello avanzato dal giorno prima mentre il 42% dei cittadini nel 2013 ha ridotto le quantità acquistate e il 36% si è orientato verso tipi meno costosi. A dirlo è ancora un’analisi di Coldiretti elaborata insieme a IXE’ in occasione del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione che si è tenuto lo scorso weekend a Cernobbio, dalla quale si evidenzia peraltro che appena una minoranza del 2% butta il pane superfluo. Diverse sono le tecniche utilizzate per evitare quello che una volta veniva considerato un vero sacrilegio, con il 44% dei consumatori che lo surgela, il 43% lo grattugia il 22% lo dà da mangiare agli animali mentre nel 5% delle famiglie il pane non avanza mai. Sono ben il 24% gli italiani che – sottolineano Coldiretti/IXE’ – utilizzano il pane raffermo per la preparazione di particolari ricette che vengono spesso dalla tradizione contadina.
Per contenere i costi c’è anche chi ha iniziato a preparare il pane in casa (rispetto al passato nel 2013 c’è un aumento del 18% dei “fornai casalinghi”)
Per preparare un ottimo pane fatto in casa, sottolinea Coldiretti, occorrono 500 grammi di farina 00, meglio se miscelata con quella di grano duro per avere una consistenza ed un sapore più rustico, 15 grammi di lievito di birra, da sciogliere in 200 grammi di acqua tiepida, e due cucchiaini di sale. Una volta mescolato il sale alla farina basta aggiungere un po’ di acqua e cominciare a lavorare l’impasto al quale bisogna può aggiungere il lievito precedentemente sciolto nell’acqua. Dopo aver lavorato con un po’ di pazienza il composto, meglio se con le mani calde per non freddare l’impasto, bisogna farlo riposare, sotto un canovaccio, in un luogo caldo e asciutto per almeno 2/3 ore. Dopo una cottura di 50 minuti ad una temperatura costante di 200 gradi il pane casalingo sarà pronto da mangiare con gusto e soddisfazione. Resistono però i pani della tradizione locale, tantissimi, come il Pane di Po prodotto in Lunigiana, il Pan di Ramerino, la Marocca di Casola e la Bozza Pratese.