Rifiuti, input della giunta regionale: “Soluzioni alternative Case Passerini e differenziata all’80% entro il 2030”

FIRENZE – “La filosofia è di arrivare al 2030 con la raccolta differenziata all’80 per cento, il riuso e il riciclaggio come scelta fondamentale e questo significa dotarci di una serie di sistemi di trasformazione e selezione dei rifiuti. La prospettazione che presentiamo oggi è realistica, seria, assolutamente credibile”: con queste parole il presidente della […]

FIRENZE – “La filosofia è di arrivare al 2030 con la raccolta differenziata all’80 per cento, il riuso e il riciclaggio come scelta fondamentale e questo significa dotarci di una serie di sistemi di trasformazione e selezione dei rifiuti. La prospettazione che presentiamo oggi è realistica, seria, assolutamente credibile”: con queste parole il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi,  si è rivolto ieri all’aula, una comunicazione della giunta regionale in merito alla nuova politica sui rifiuti in Toscana “in una logica di economia circolare”. La nuova legge sulla governance del servizio integrato dei rifiuti in Toscana sarà pronta entro l’anno e sancirà il definitivo superamento del termovalorizzatore previsto a Case Passerini, peraltro già previsto nella proposta di modifica del Piano rifiuti e bonifiche, con “soluzioni alternative al termovalorizzatore della Piana”. L’impianto, quindi, sparisce, in nome di un prossimo futuro basato su tre idee chiave: economia circolare, più raccolta differenziata e rifiuto inteso come “giacimento” da valorizzare. Entra, invece, la bioraffineria di Stagno, a Livorno, nella sede Eni.

Una “conversione ecologica, una rivoluzione sostenibile”, così l’ha definita l’assessore regionale all’ambiente Federica Fratoni: “Siamo tradizionalmente abituati a pensare a una certa attività di pianificazione. L’esercizio nel quale ci misureremo nei prossimi mesi è la definizione di una moderna strategia, secondo quelli che in Europa sono chiamati piani di azione, finalizzata i principi dell’economia circolare”. Il presupposto riguarda “la necessità di modificare radicalmente una impostazione culturale per una evoluzione positiva e sostenibile del modello di sviluppo che conosciamo. Una rivoluzione che ha due implicazioni fondamentali: rende più forte l’economia, più competitivo il sistema produttivo, e ha un impatto positivo sul clima, perché riduce le emissioni e che si può realizzare se c’è la capacità di mettere in campo strumenti e politiche innovativi e moderni, per connetterci con le sfide che le nuove generazioni ci chiedono intraprendere e affrontare con determinazione”.

Aumentare la raccolta differenziata con l’obiettivo di arrivare all’80 per cento nel 2030 e con un traguardo intermedio nel 2025. Obiettivo raggiungibile, sostiene l’assessore Fratoni, “secondo un incremento di circa il 2,5 per cento l’anno” mentre il presidente Rossi aggiunge: “Possiamo arrivare fino all’85 per cento”. Oggi nel complesso della Toscana, è al 53,88 per cento: “Sulla differenziata non stiamo andando bene, al momento siamo nella media italiana”. Il restante 20 per cento sarà suddiviso tra un 10 per cento destinato alla discarica e una quota tra il 6 e il 10 per cento destinato alla termovalorizzazione. Si attenua e si supera anche il divario tra i rifiuti urbani e i rifiuti speciali, spiega ancora l’assessore Fratoni: “In Toscana sono circa 2 milioni e 250.000 tonnellate l’anno i primi, quattro-cinque volte di più gli speciali”.

“Ci impegneremo a portare in consiglio la proposta di legge sul cosiddetto Ato unico, – conclude Fratoni – su questo il consiglio regionale potrà dare una grande mano, se si andrà a chiudere la legislatura con la definizione di un elemento di governo unico a livello regionale”. “Si tratta di una scelta – ha aggiunto Rossi – che va nella direzione di una svolta ambientalista che è sospinta da una volontà fortissima, una volontà collettiva che c’è oggi nell’opinione pubblica, nei confronti della quale rischiamo di trovare la società e i privati più avanti di noi, una “rivoluzione che costa meno di nuovi inceneritori”.