San Mauro, la crisi di identità dei malcapitati cassonetti

SIGNA – Sacchetto che va, sacchetto che viene; cassonetto che va, cassonetto che viene; polemica che va, polemica che viene. Non c’è dubbio che per i malcapitati cassonetti – ma anche per i cittadini – di San Mauro non c’è pace, da un po’ di tempo a questa parte, quando si parla di rifiuti. Fermo […]

SIGNA – Sacchetto che va, sacchetto che viene; cassonetto che va, cassonetto che viene; polemica che va, polemica che viene. Non c’è dubbio che per i malcapitati cassonetti – ma anche per i cittadini – di San Mauro non c’è pace, da un po’ di tempo a questa parte, quando si parla di rifiuti. Fermo restando che anche quando l’argomento da trattare è la “monnezza”, ci piace trattarlo in punta di penna. Ma non c’è dubbio che una soluzione va trovata, anche per non mettere di fronte, magari a muso duro, chi i malcapitati cassonetti li vuole e chi invece ormai ne ha fatta una questione di principio e li detesta, chi preferiva il porta a porta e chi opterebbe per la liofilizzazione dei rifiuti. I malcapitati cassonetti in questione sono quelli di via Balduccia, al centro di una vera e propria querelle. I malcapitati cassonetti sono quelli di altri Comuni della Piana, negli ultimi tempi nel mirino un po’ di tutti. Questa volta però ci concentriamo sui malcapitati cassonetti, o almeno su una parte di essi, della frazione del Comune di Signa. Senza considerare che, chiavetta a parte, non sono pochi coloro che si fermano a gettare i loro “resti”, non umani ovviamente, nei malcapitati cassonetti di via Balduccia provenendo da altre zone del paese (e che pertanto dovrebbero gettare i loro rifiuti nei malcapitati cassonetti che li spettano) o addirittura dai Comuni limitrofi. Quando va bene però, perchè spesso succede che i sacchetti, soprattutto quelli ricolmi di plastica, vengano abbandonati al loro destino anche quando il malcapitato cassonetto della plastica non è pieno. Fatto sta che i malcapitati cassonetti pensavano di averle viste tutte. Oggi invece l’ennesimo colpo di scena. Infatti, dopo essere stati spostati in via Mirto Picchi, spostati momentaneamente è giusto ribadirlo, per consentire i lavori al muro di cinta di un’abitazione danneggiato da un camion di Quadrifoglio, i malcapitati cassonetti sono tornati al loro posto in via Balduccia. Qualcuno probabilmente avrà protestato per il loro (momentaneo) spostamento, qualcun altro lo avrà fatto perchè di colpo da un’altra parte sono aumentati in modo repentino, qualcun altro ancora avrà protestato perchè sono stati riposizionati in via Balduccia. Insomma, in poco tempo i malcapitati cassonetti “hanno fatto più chilometri che il Biagiotti”, avrebbe detto una persona molto saggia ma che oggi non c’è più… E intanto le fazioni del pro e del contro, ma anche quella del “non so”, aumentano, rischiando che i malcapitati cassonetti abbiano addirittura una crisi di identità. Suvvia, facciamo qualcosa per favore… Magari iniziando da un giusto conferimento, come dicono quelli bravi, dei rifiuti: organico, carta, plastica e così via dicendo. Chissà, forse i malcapitati cassonetti potrebbero iniziare a stare già meglio…