Sara Ambra: “Fuori dalla giunta a causa di chi vuole castrare e frustrare il Pd”

SIGNA – Non fa nomi, né tanto meno cognomi l’ex vice-sindaco del Comune di Signa Sara Ambra ma fa riferimenti precisi. Riferimenti “a chi vuole castrare e frustrare questo partito”. Parole dure, le uniche però della conferenza stampa di questa mattina al circolo Colli Alti a cui hanno partecipato anche due consiglieri comunali, le “fedelissime” […]

SIGNA – Non fa nomi, né tanto meno cognomi l’ex vice-sindaco del Comune di Signa Sara Ambra ma fa riferimenti precisi. Riferimenti “a chi vuole castrare e frustrare questo partito”. Parole dure, le uniche però della conferenza stampa di questa mattina al circolo Colli Alti a cui hanno partecipato anche due consiglieri comunali, le “fedelissime” Paola Bettarini e Pamela Calamai, e Donatella Cavalieri, membro della segreteria Pd e anche lei firmataria del documento inviato nei giorni scorsi al sindaco Alberto Cristianini per invitarlo a tornare sui suoi passi e non revocare le deleghe assegnate alla stessa Sara Ambra. Il primo pensiero dell’ex vice-sindaco è andato ad Adriano Paoli, subentrato al suo posto nella giunta signese: “Sono molto contenta per lui, in un momento in cui il senso di responsabilità è venuto meno, è sicuramente la persona adatta per portare avanti il programma di governo. Così come “mi fa piacere” che il sindaco sia riapparso sulla scena politica a un anno e mezzo dalle elezioni dopo anni di assenteismo”. E se per quanto riguarda quelli che saranno i suoi impegni futuri, ha ribadito che resterà “a disposizione della comunità signese come volontaria, così come ho fatto in questi anni per esempio con Pro loco e Centro Commerciale Naturale”, discorso diverso è quello relativo al partito di cui fa parte: “Il Pd è al centro di un “passaggio irresponsabile”, in un momento in cui invece ha bisogno di persone che si facciano carico dei problemi del paese”. Pochi dubbi anche quando le viene chiesto quale sia stata la cosa che le abbia dato maggiore fastidio nell’ultimo periodo: “La mancanza di contraddittorio e l’ingerenza esterna e diffamatoria nei confronti di alcuni membri del partito, non solo a livello locale. Ma niente viene fatto a caso e forse tutto ciò è stato fatto proprio per presentarsi in antitesi al Pd…”. “A mio favore – ha concluso – parlano comunque gli attestati di stima ricevuti da sindaci e assessori, non solo della Piana, la dimostrazione più evidente del lavoro svolto in questi anni e dell’impegno profuso”. Poi è stata la volta delle sue compagne di avventura: “Nonostante ci sia una forte contraddizione fra quello che viene detto e quello che viene fatto, – ha detto Pamela Calamai – qualsiasi cosa succeda noi saremo dalla parte dei cittadini e cercheremo di portare avanti quanto fatto in questi anni. I presupposti ci sono, certamente adesso bisogna lavorare per ricreare un clima di collaborazione con gli altri consiglieri di maggioranza e per sostenere quanto scritto nel programma elettorale”. Sulla stessa lunghezza d’onda Paola Bettarini: “La divisione c’è e non sarà facile ricompattarsi. Ma non mi sento di dire a priori che non ci sono i presupposti. Se mi sento di rimproverarci qualcosa? Probabilmente di non aver chiarito le varie questioni nel momento in cui sono nate. Certo è che la competizione interna alla giunta per il prossimo mandato da sindaco è venuta fuori subito dopo le elezioni e poi si è ripercossa su tutto il consiglio comunale”. Tramontata (per il momento) qualsiasi ipotesi di mozione di sfiducia nei confronti di sindaco e giunta, quella che inizia adesso è comunque una nuova partita per Signa, non solo per il consiglio comunale, luogo in cui sarà gioco forza decisivo il ruolo giocato dall’opposizione: “L’unica posizione che non ho capito dopo la revoca delle mie deleghe – questo l’unico accenno fatto da Sara Ambra alla questione – è stata quella di Forza Italia, visto che le parole del suo capo gruppo sono equiparabili a quelle del capo gruppo del Pd”. Arrivati a questo punto, dopo la bagarre delle ultime settimane, l’unica certezza sembra essere diventata “stranamente” quella del congresso del Pd signese: stamani, infatti, sarebbero partite le lettere che convocano gli iscritti per domenica 5 novembre. Cosa succederà nei prossimi giorni lo scopriremo solo vivendo.